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Materiali Innovativi per la Rimozione di Composti Fenolici da Acque di Vegetazione Olearie

Università del Salento – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali

Materiali Innovativi Porosi Nanocompositi per la Rimozione ed Il Recupero di Composti Fenolici da Acque di Vegetazione Olearie

Le Tecnologie estrattive dell’olio di oliva utilizzate ad oggi in frantoio producono oltre all’olio, due tipologie di sottoprodotti:

  • Le sanse che rappresentano un ulteriore fonte di reddito per i frantoi in quanto vengono vendute per generare combustibile;
  • Le acque di vegetazione costituite dalle acque di lavaggio e di processo.

Le acque di vegetazione sono l’oggetto del progetto di ricerca finanziato da Fondazione Puglia con l’importo di euro 20.500.

Esse secondo la normativa vigente devono essere smaltite in opportuni centri di trattamento con dei costi da sostenere da parte delle aziende che incidono sul costo finale dell’olio.

La misura dei costi di smaltimento è data dal fatto che dei 3 milioni di tonnellate di residui oleari prodotti annualmente in Italia due terzi sono costituiti da acque di vegetazione. Queste se pur ricche di elementi nutritivi e prive di sostanze pericolose quali metalli pesanti e di agenti patogeni, presentano un alto carico inquinante per la presenza di composti fenolici, caratterizzati da una spiccata azione antimicrobica, fitotossica e limitata biodegradabilità.

Considerando l’incidenza dei costi di smaltimento di queste acque sul costo del prodotto finito e le grandi quantità di refluo prodotto, il compostaggio rappresenta quindi una prospettiva molto interessante come pratica sostenibile di gestione e valorizzazione dei sottoprodotti oleari per la Puglia e per l’intera area mediterranea.

Tramite le acque vegetali potrebbe essere possibile ottenere un compost di qualità non inquinante ricco di nutrienti per le piante ed utile per andare a reintegrare la sostanza organica persa ad esempio a causa dell’uso intensivo dei terreni abbattendo o facendo scomparire del tutto i costi economici e ambientali necessari allo smaltimento di tali rifiuti.

 Per ottenere delle acque vegetali utili ai terreni agricoli è necessaria la rimozione dei composti fenolici.

Diversi trattamenti sono stati sperimentati sia biologici che chimici, ma nessuno sino ad ora è riuscito ad abbattere il carico organico e fenolico sino ai termini di legge.

L’obiettivo principale del questo progetto di ricerca è quindi la progettazione e realizzazione di una nuova generazione di sistemi e di materiali porosi assorbenti economici riutilizzabili, simili a spugne per la rimozione selettiva di composti fenolici contenuti in acque vegetali derivanti dalla produzione industriale di olio di oliva, mediante semplice immersione di questi materiali nelle acque vegetali.

In particolare l’obiettivo della ricerca è la produzione di un materiale microporoso a base di polidimetilsilossano (Pdms) e nanotubi di carbonio opportunamente funzionalizzati con gruppi ossidrilici (oNTC) disposti sulla superficie dei pori, da utilizzare come materiale di assorbimento di composti fenolici dalle acque vegetali.

La struttura tridimensionale porosa ottenibile grazie all’utilizzo dei PDMS, permette la facile manipolazione ed il recupero  della spugna composita dalla acque vegetali, permette inoltre, di aumentare enormemente l’area di scambio permettendo di abbattere il carico fenolico al di sotto dei limiti di legge portando alla produzione di acqua non inquinante e ricca di nutrienti da utilizzare per l’irrigazione di campi sottoposti ad agricoltura intensiva, favorendone il reintegro dei nutrienti in tempi rapidi.

I composti fenolici filtrati dalle acque vegetali trattate così concentrati in piccole soluzioni potranno quindi essere riutilizzati per diversi scopi:

  • farmaci antitumorali,
  • antiossidanti per cibi,

trasformandosi così da scarto ad ulteriore fonte di guadagno.

Infatti le proprietà salutistiche dell’olio di oliva derivano in buona parte dai fenoli naturalmente presenti in basse concentrazioni nell’olio  stesso, mentre in alte concentrazioni come quelli presenti nelle acque vegetali tali sostanze risultano tossiche.