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46mo Festival della Valle d’Itria

Fondazione Paolo Grassi

“Il Canto degli Ulivi” Ciclo di Concerti in Masseria

Il 46mo Festival della Valle d’Itria ha subito dei cambiamenti di programma a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e l’originaria “Opera in Masseria 2020” è stata sostituita con un ciclo di concerti svoltosi in masserie storiche e di pregio ubicate a Crispiano, Cisternino e Martina Franca, con artisti di primissimo piano nella scena musicale internazionale e finanziato da Fondazione Puglia con un importo di 12.000 euro .

Le produzioni musicali realizzate in masseria richiamano ogni anno l’interesse del pubblico soprattutto internazionale, arricchiscono e rendono peculiare la proposta artistica-musicale del Festival  della  Valle d’ltria. La formula del “Concerto in masseria” trova il proprio palcoscenico ideale nelle masserie deII’agro pugliese, che risultano essere perfette non soltanto per il raro pregio architettonico e perché immerse in un paesaggio rurale d’impagabiIe fascino, ma soprattutto perché funzionali dal punto di vista acustico. 

Tornare ad ascoltare la musica dal vivo in masserie storiche della Valle d’Itria sotto il cielo  dell’estate pugliese è tra gli obiettivi della rassegna “Il canto degli ulivi”. Coniugando così, nel segno della grande musica dal vivo, la duplice valorizzazione del territorio e di uno dei suoi prodotti enologici di maggior valore.

Altro obiettivo del progetto è stato quello di fornire alle attività della Fondazione Paolo Grassi la fruizione dei contenuti da parte di un pubblico molto più vasto grazie al prezioso contributo della Web Tv (nata appunto durante il lockdown), che ha reso possibile la diffusione degli eventi da remoto. Il canale digitale della Web Tv ha ottenuto un cospicuo numero di visualizzazioni sia in diretta che on demand.

Il Canto degli Ulivi si è sviluppato nella realizzazione di n.3 concerti:

Primo Concerto con Alex Esposito – Masseria del Duca di Crispiano

Il primo concerto si è svolto nella Masseria Del  Duca  di  Crispiano: protagonista  è stato Alex Esposito, uno dei bassi più amati dal pubblico internazionale e tra i più acclamati dalla critica musicale. L’accompagnamento al pianoforte è stato affidato a Carmen Santoro, pianista e vocal coach. Il pubblico ha potuto ascoltare un programma composto da pagine celebri del repertorio verdiano tratte da Macbeth, Simon Boccanegra, Don Carlo, oltre a tre arie delle opere di Gounod, Berlioz e Boito ispirate al Faust di Goethe, sino ai brani della trilogia dapontiana di Mozart “Madamina il catalogo è questo” dal Don Giovanni e “Non più andrai fartallone amoroso” da Le nozze di Figaro.

Secondo Concerto con Leonor Bonilla, Lidia Fridman, Carmen Santoro – Masseria Capece di Cisternino

Il secondo concerto della rassegna si è svolto presso  la Masseria  Capece  di  Cisternino  e ha visto protagoniste, accompagnate al pianoforte da Carmen Santoro, i soprani Leonor Bonilla e Lidia Fridman, entrambe beniamine del pubblico  del Festival della Valle d’ltria per le loro splendide  interpretazioni in Giulietta e Romeo ed Ecuba. Il filo di Arianna, tema centrale del 46º Festival, sviluppato  nel programma musicale di questo concerto incentrato sulla figura della donna nell’opera e in particolare su quei personaggi che si ritrovano in una condizione di abbandono, come la principessa di Creta sull’isola di Nasso. II pubblico ha potuto quindi ascoltare l’aria di Ottavia “Addio, Roma” da L’incoronazione di Poppea e “Piangerò la sorte mia” da Giulio Cesare di Händel. lmmancabile un’incursione nel teatro di Mozart con “Ah! Chi mi dice mai” da Don Giovanni e “Porgi, amor, qualche ristoro” da Le nozze di Figaro, pagine che aprono una parentesi sull’animo femminile nelle due opere capolavoro. Sono stati inoltre proposti al pubblico brani tratti dalle opere di Bellini come Bianca e Fernando e Norma, dalla Medea in Corinto di Mayr e dalla Medea di Mercadante, sino a Rossini con “I vostri cenci di mando” da il turco in Italia.

Terzo Concerto con Josè Maria Lo Monaco e Michele D’Elia – Masseria Palesi di Martina Franca

Il mezzosoprano Josè Maria Lo Monaco è stata la protagonista del terzo concerto della rassegna, svoltosi nella suggestiva cornice della Masseria Palesi di Martina Franca, presidìo del FAI (Fondo Ambiente Italiano), masseria settecentesca tra le più belle e più antiche del territorio. Josè Maria Lo Monaco, accompagnata al pianoforte da Michele D’Elia, ha interpretato un programma dedicato  al mito di Arianna  nei vari secoli di storia del melodramma: dalle origini monteverdiane con il Lamento di Arianna, unica pagina superstite delI’omonima opera dalla quale è tratta, al Lamento della Ninfa daII’Ottavo libro di madrigali, che si ricongiunge per procedimento compositivo al lamento di Didone — altra celebre regina sedotta e abbandonata — messa in musica dall’inglese Henry Purcell intorno al 1684. Quindi un passo in avanti per approdare al classicismo viennese con I’Arianna a Naxos, cantata per voce e pianoforte di Haydn e alI’arìa “Deh, per questo istante” da La clemenza di Tito di Mozart. E ancora le arie “Solo un pianto” dalla Medea di Cherubini e “Dopo l’oscuro nembo” tratta dalla prima opera di Vincenzo Bellini AdeIson e Salvini.